20 Lug 2011
La prima stagione della serie tratta dai romanzi delle Cronache del ghiaccio e del fuoco è sicuramente un’ottima candidata per il titolo di fenomeno televisivo dell’anno. Dopo una gestazione lunga e prudente, la HBO decide a marzo del 2010 di dare il via definitivo alla produzione dei dieci episodi che coprono il primo volume della saga fantasy di George R. R. Martin. Una produzione con dei rischi non da poco, visto il budget impiegato – circa 50 milioni di dollari – e il potenziale altamente controverso delle vicende della storia, che alterna lenti giochi di potere per la conquista di un trono a esplosioni di violenza talvolta difficili da digerire. Qualcosa di abbastanza lontano, insomma, da quello che è il fantasy più commerciale, solitamente pensato con un’ottica fin troppo adolescenziale. Eppure, la critica e il pubblico hanno fatto di Game of Thrones un successo per la rete e gli autori, che hanno visto crescere gli ascolti episodio dopo episodio, fino al massimo del finale di stagione.
L’ambientazione è di quelle più classiche: un mondo immaginario di ispirazione medievale, suddiviso in sette diversi regni in lotta tra di loro, ciascuno legato a una famiglia nobiliare. Tutto ha inizio quando il Re in carica, Robert Baratheon, va fino al regno di Grande Inverno per chiedere al suo vecchio amico Eddard “Ned” Stark, signore di quelle terre, di diventare il suo nuovo primo cavaliere, il suo braccio destro. Questa scelta per Eddard e tutti i membri della sua famiglia significa la rottura di un pacifico isolamento durato anni e per giunta nel momento peggiore, quando a poco a poco si presentano tutti i segnali di una guerra imminente ma ancora il vero nemico non si è manifestato. La minaccia reale viene dagli esiliati Targaryen, desiderosi di vendetta e alleati con la tribù dei selvaggi Dothraki, oppure dai nobili Lannister, famosi per essere avidi di denaro al punto da tradire qualunque patto? Oppure, ancora, dalle misteriose creature che si trovano oltre la Barriera, il confine nord del mondo conosciuto, su cui dovrebbero vegliare i Guardiani della notte? Il compito di Ned è proprio quello di scoprire cosa si stia agitando sotto la superficie e cercare di proteggere un re di cui molti sono ormai scontenti.
Una trama moderatamente complessa, divisa in linee narrative che si incrociano e si separano di continuo in modi mai banali, seguendo i complotti di alcuni personaggi e i disperati tentativi di sopravvivere di altri. Una storia che ha frenato gli sceneggiatori della serie nella scrittura dei primi episodi, molto introduttivi e poveri d’azione, il cui unico scopo è evidentemente quello di presentare un mondo e preparare i protagonisti a fare sul serio. Questa partenza lenta è forse l’unico neo di una prima stagione molto ben studiata, dove ogni episodio contiene un giusto bilanciamento tra i vari personaggi, degli ottimi adombramenti degli eventi futuri e una o più scene d’azione pura, brutale o addirittura grottesca. Uno degli aspetti che più ha fidelizzato un certo tipo di pubblico a questa serie è proprio la presenza in tutti gli episodi di queste scene dove la violenza, talvolta gratuita, la fa da padrona assoluta: animali scuoiati in tempo reale, uomini uccisi da colate d’oro fuso, decapitazioni, senza contare una quantità di scene di sesso che rasentano il porno.
Se la storia e l’impianto generale sono quindi encomiabili (dietro alla maggior parte degli episodi ci sono David Benioff e D.B. Weiss), il livello dei registi è leggermente incostante: talvolta si lasciano andare a scene miste di dialogo e sesso o violenza davvero troppo lunghe e compiaciute, come dei piccoli Tarantino qualsiasi. Per quel che riguarda gli attori, se la pubblicitaria presenza di Sean Bean è più distratta che altro, il resto del cast si attesta su un buon livello, anche se qualcuno rimane decisamente di maniera (Kit Harrington, Nikolaj Coster-Waldau) e qualcuno invece brilla sugli altri, come Mark Addy, Lena Headey e Peter Dinklage.
In conclusione, Game of Thrones è una serie piuttosto valida, persino eccellente da un punto di vista tecnico, che saprà sicuramente far felici gli amanti del fantasy, anche se difficilmente potrà attrarre un pubblico più generalista.
mi piace quello che hai detto su Game of Thrones
Grazie mille, fa sempre piacere essere letti, e, ancora di più, apprezzati. Tu come hai trovato questa serie, ti è piaciuta?
Complimenti per la recensione,
premetto che non ho letto nessuno dei volumi “Cronache del ghiaccio e del fuoco”, quindi non so se la serie é fedele o meno ai libri, fatto sta che l’ho trovata eccellente!
Il grosso budget a disposizione é stato utilizzato egregiamane e il network HBO si assicura un’altra serie di gran livello. Alcuni episodi sono si molto violenti e alcune scene di sesso possono risultare un pò gratuite, ma finalmente un fantasy duro e crudo che non vuole strizzare a tutti i costi gli occhi ai teenager.
Credo che l’approccio scelto da registi e sceneggiatori, oltre che rispettoso verso i libri di Martin (che io non ho letto, ma che mi dicono essere molto simili), sia stato proprio il vero punto di forza della serie, ciò che l’ha resa così popolare negli ultimi mesi.
Perfettamente d’accordo con i contenuti della recensione.
Questa serie mi ha stupito per il modo quasi brutale con cui ha superato alcuni dei taboo censori tipici delle serie tv americane.
La base letteraria a cui hanno potuto attingere gli sceneggiatori è probabilmente uno dei punti di forza della serie. Tuttavia credo che anche la ricchissima galleria di personaggi ed il modo in cui vengono gestiti ha contribuito non poco al suo successo.
Non sono d’accordo su quanto dici su Sean Bean.