4 Mar 2011
Ecco uno che ha realizzato il proprio sogno d’infanzia. Forse. Nella seconda metà degli anni Cinquanta, il piccolo Erik Estrada, nato a New York ma di evidenti origini portoricane, vede se stesso adulto con indosso un’affascinante divisa da poliziotto, a riportare l’ordine per le strade. È un’aspirazione dettata probabilmente dalla voglia di evadere da un contesto sociale e familiare non certo rasserenante. I suoi genitori hanno divorziato quando lui aveva due anni, e da quel momento Erik vede suo padre molto di rado. È il nonno la sua vera guida, la figura maschile di riferimento. Anche il nonno, però, a un certo punto se ne va, ma in quel posto lontano e da cui non c’è ritorno, per una di quelle dinamiche così difficili da giustificare agli occhi di un bambino. Erik diviene così “l’uomo di casa” a soli dieci anni. Già da tre è certo che da grande lavorerà come poliziotto nella sua città, e fino alle soglie della maggiore età niente e nessuno riesce a scalfire questa idea. Poi, però, per stare vicino a una ragazza, Erik comincia a frequentare luoghi in cui si affina l’arte della recitazione. E scopre che gli piace. Così, a ventun anni, nel 1970 si trova a interpretare una produzione hollywoodiana, The Cross and the Switchblade, accanto al cantante e attore Pat Boone.
Il successo potrebbe magicamente cambiare la percezione di sé del ragazzo, facendogli capire che lui ormai è e sarà, per sé e per gli altri, un attore, un uomo dai mille volti (tutti con accattivanti sorrisi dai denti bianchissimi, però). Invece no, la fissazione del poliziotto non passa. Quando gli si para davanti la possibilità di interpretare un agente ne I nuovi centurioni, accanto a George C. Scott, fa quindi di tutto per avere la parte. È convintissimo che sia perfetta per lui. I produttori un po’ meno, ma alla fine si lasciano convincere, almeno temporaneamente. Al cinema, prende parte ad alcune produzioni che annoverano nel cast stelle di prima grandezza: Airport ’75 (con Charlton Heston), Midway (ancora Heston, oltre a Henry Fonda e Robert Wagner) e Violenza ad una minorenne. Inizia però a frequentare anche il “giro” televisivo, apparendo in serie come Hawaii Squadra Cinque Zero, Baretta e L’uomo da sei milioni di dollari.
Nella sua carriera c’è però uno spartiacque che ha una data precisa, il 15 Settembre 1977. Quel giorno, Estrada diventa un poliziotto. La NBC manda in onda il primo episodio di CHiPs, acronimo di California Highway Patrol. Niente sarà più come prima. Per lui come per milioni di fan in tutto il mondo. «Erik chi?» potrà chiedere il non esperto, ma nessuno si mostrerà impreparato se gli nominate Francis “Ponch” Poncherello. Un nome, una garanzia. Un volto affascinante, un corpo ben tornito e l’immancabile motocicletta che quadruplica la garanzia. La serie prosegue infatti per ben sei stagioni. E finalmente Erik può vedersi nei panni di un poliziotto, non solo guardandosi allo specchio con il costume di scena, non solo rivedendosi in televisione, ma ritrovando la sua immagine su poster, magliette, giocattoli, carte collezionabili, tazze, puzzle, giornalini per adolescenti e non solo (People lo elegge tra i personaggi più sexy sulla piazza).
Poncherello, bruno ed estroverso, lavora fianco a fianco di un altro motociclista, che in qualche modo lo completa, essendo biondo e riservato, Jon Baker (interpretato da Larry Wilcox). Estrada è talmente preso dal ruolo che, in uno dei realistici e spettacolari inseguimenti sulle autostrade californiane, filmati non di rado con efficaci riprese aeree, nel 1979 si ferisce anche seriamente. Due anni dopo, nel corso della quinta serie, per alcuni episodi i telespettatori non vedono il loro eroe, sostituito dal campione olimpico di decathlon Bruce Jenner nei panni dell’agente Steve McLeish. Il malumore viene presto sedato: la “pausa di riflessione” è dovuta a una disputa con la MGM per motivi contrattuali, ma presto le parti trovano un accordo e così Ponch torna in sella. L’anno dopo è però Wilcox a mollare, pare per un litigio proprio con Estrada. La sostituzione non è certo facile, tanto che vengono esaminate circa mille e ottocento persone prima di assumere Tom Reilly. Che, anche lui, a un certo punto litiga con Estrada. Non solo: viene pure arrestato per possesso di marijuana. Arriva così un nuovo, ulteriore compagno di squadra, Bruce Penhall, ma ormai qualcosa ha smesso di funzionare, così il 17 luglio 1983 viene trasmesso l’ultimo episodio. Sì, è vero, qualche anno fa è stato realizzato anche un CHiPs ’99, ma si può tranquillamente far finta che non sia mai esistito.
E dopo? Tanta tanta tanta televisione: Frank è Johnny nella telenovela Dos mujeres, un camino, ma soprattutto è una sorta di “regular guest star” che appare come un prezzemolo portoricano un po’ ovunque: dal videoclip di “Infected” dei Bad Religion a Lizzie McGuire, passando dalla voce off di Sealab 2021 a Scrubs, per arrivare ad un altro videoclip, stavolta “Just Lose It” di Eminem. Nemmeno lui, però, riesce a sfuggire ai reality: eccolo quindi nel 2007 protagonista di Armed & Famous, dove ancora una volta il buon Erik ha a che fare con la polizia. Quando si dice la passione…
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